Cappelli
Da bambina ascoltavo ininterrottamente l'album “Live at the Kremlin" di Zucchero Fornaciari e c'è un punto in cui il cantante cita Marvin Gaye con una traduzione italiana della frase/titolo "Wherever I lay my hat (that's my home)". Come tutte le canzoni di quel disco, anche quelle parole mi ronzavano (e continuano a ronzarmi!) in testa. I cappelli sono importanti! In una piccola comunità del Sichuan, diversi anni dopo, ho scoperto che alcuni speciali copricapi bianchi si portano in segno di lutto: il cappello parla di noi. Un cappello ci protegge dalle intemperie, sia pioggia che sole, ci scalda. Ci da un tocco di eleganza o un pizzico di follia. Ci completa un outfit. Ci racconta agli altri e ci diverte. Ci fa compagnia. Ci nasconde, all'occorrenza: avete presente nei film quando l'attore si alza il bavero della giacca, si abbassa le falde del cappello e si alza il giornale? E' il nostro tetto portatile! Un cappello ci descrive (berretto yankees!) e trattiene tra le sue trame la parte più importante del nostro corpo. Personalmente li adoro e non c'è stagione od occasione in cui non ne abbia uno apposito con me o non pensi a crearne per voi.